martedì 19 febbraio 2013

Sono solo sogni.


Ho perso il sonno. Ho fatto un falò con tutti i brutti sogni e le insicurezze e a mezzanotte sulla spiaggia ho presentato come tributi al mare i demoni che abitano la mia mente. Ho elevato in sacrificio la mia buona sorte, alle onde ho dato in pasto i nostri corpi , le nostri carni mutilate dal tempo. E mentre le fiamme riducevano tutto in cenere, ho osservato in silenzio quel fuoco divorare i nostri giorni fatti di vuoto quotidiano, dalle sembianze incerte. Non ci sarò salvezza per me, da sola, qui. Alzerò gli occhi al cielo, le braccia aperte, urlerò il tuo nome, che tanto gli dei sono sordi e bugiardi.


Accendo la macchina e guido verso casa. Scendo e lo vedo lì, candido, fragile, mai spezzato, mai domato, il bucaneve che nasce dalle nevi di Mosca, fiorisce dalla merda, dal torpore, si eleva sul dolore. Un bambino lo raccoglie e me lo posa tra i capelli. Forse c'è ancora speranza per me. 

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