sabato 19 novembre 2011

Comequando.

Come quando la nebbia entra dalle finestre e si prende i miei pensieri poco lucidi già di loro.
Come quando ti isoli dal resto del mondo perchè ti vedi come una particella infettante e io non lo capisco e lo detesto.
Come quando vorrei prendere possesso di un corpo solo guardando la sua mente.
Come quando il perchè è più importante del cosa e la realizzazione conta più dell'idea.
Come quando a fine giornata sento il peso di ogni singolo muscolo, che è sempre minore del peso delle parole non dette.
Come quando il dove non ha importanza se è sostenuto dal con chi.
Come quando scrivo e non so mai cosa ne verrà fuori, ma so cosa mi rimane dentro.

sabato 12 novembre 2011

Leave my body. Or stay.

Leave my body. Or stay.

Sigillati nei nostri corpi che ci appaiono ora terra senza confini, ora macchia sporca e scomoda. Di sera, di fronte a un bicchiere riempito di rosso, i demoni vengono a farci visita e a giocare a palla con i sensi di colpa, come vecchi amici. E il corpo diventa carne da dare in pasto ai miei demoni. Le loro braccia mi trasportano in angoli che non conosco (sono ancora dentro al mio corpo?).

E avevamo freddo ed eravamo chiari, senza colori sulla pelle. Eravamo leggeri e sottili come la carta, e tuttavia lo sai che la carta è tagliente come la lama di un bisturi. Siamo come alberi le cui foglie hanno scelto il suicidio d’autunno. E i rami rimangono nudi, come statue di marmo greco che non sentono il tempo.

Sono nata sotto una nuvola grigia, sarai abbastanza forte per rimanere ad affrontare il temporale o fuggirai?

Alienazione

Vedo diversi volti che vagano in cerca di una storia da rappresentare. Ma al di la del vestito che cosa rimane?
Mi ricordo di un fragile involucro di antiche paure. Vestiva di nero ogni ricordo più intimo.
Vernice tossica, gli piace assorbire i fluidi più dolci del sabato sera. Tracciare segni sul muro che si tramutano in visionarie follie. Gesto fatale accordare quelle corde che non vogliono saperne di sentieri facili.Seguire la corrente non comporta sforzi. Denudarsi velo per velo lo sai che è più amaro.
Frammenti che si fanno attraversare dalla luce come dall'ombra, specchi rotti sull asfalto. Riduci in frantumi le maschere intorno.
E nonostante non abbia senso, mi ubriaco di vento. Mi disperdo nel canto. Mi dissolvo nel movimento.
L'amore più bello è l'amore che non c'è.

sabato 5 novembre 2011

Ciò che cerco a fine giornata.

Ciò che cerco a fine giornata è una tasca per riporci le parole che non ho detto oggi e che dirò domani, se non me le dimentico li dentro come i centesimi o gli scontrini.
Ciò che cerco a fine giornata è una voce, che non sia la mia, ma quella di David Bowie.
Ciò che cerco a fine giornata è un orologio senza lancette, per liberarmi dalle catene del tempo sotto forma di sveglie, scadenze, turni.
Ciò che cerco a fine giornata è pulizia nel mio corpo, sotto la doccia. E pulizia attorno a me. Le bugie di sera hanno gambe più forti, risparmiamele.
Ciò che cerco a fine giornata è un libro, per uscire dalle mie quattro mura stando sul divano.
Ciò che cerco a fine giornata è una risata bella lunga, di quelle che ti fa male il diaframma e ti viene il singhiozzo.
Ciò che cerco a fine giornata è una telecamera per vedere quello che i miei occhi hanno perso mentre guardavo il cellulare.
Ciò che cerco a fine giornata è questa pagina bianca, che vorrei riempire di tutte le schifezze e non che mi girano in testa, ma che non escono quando è il momento.
Ciò che cerco a fine giornata non è quasi mai ciò che trovo, perchè si sa che le aspettative non corrispondono mai alla realtà.
Ciò che cerco a fine giornata è lo spazio nel mio letto, vuoi riempirlo?